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Ancora oggi la
panificazione stessa, il lungo lavoro che porta alle forme ricchissime,
plasmate dalle mani esperte delle massaie, ha qualcosa di rituale,
mostra un insieme di gesti che è al contempo funzionale alla
preparazione del pane e fiorito di segni forti che rimandano ad una
tradizione secolare, conservando le stesse caratteristiche e gli stessi
sapori. Le fasi di lavorazione sono:
I° Le
materie prime (farina di grano duro, acqua tiepida, lievito e sale)
vengono unite a formare l'impasto la cui lavorazione può avvenire
manualmente o con l'ausilio della macchina impastatrice. L'impasto si
lavora "cumassare" bene per almeno un ora.
II° Successivamente viene suddiviso in panetti o pastoni "Sestare"
e viene lavorato ripetutamente con la sfogliatrice fino all'ottenimento
di sfoglie sottilissime "Tennere". Segue la formatura per
ottenere delle sfoglie di forma circolare, le sfoglie cosi ottenute
vengono stese su teli di lino o cotone e ricoperte con delle coperte di
lana per favorire il processo di lievitazione della durata di circa tre
ore.
III° Dopo la lievitazione, la sfoglia, si inforna nel forno a legna,
una ad una, "Coghere" il calore la fa gonfiare sino ad
assumere la forma di un grosso pallone fumante che si sgonfia non
appena sfornato. Il pane cosi ottenuto prende il nome di "pane
lentu" e si presenta particolarmente morbido ed elastico.
Il "pane lentu" appena sfornato viene tagliato lungo la
circonferenza "Fresare" ottenendo due sfoglie sottilissime, e
ricomposte l'una su l'altra a raffreddare.
IV° La trasformazione del "pane lentu" in "pane
fresa" avviene attraverso una successiva infornata "Assadura"
attribuendo cosi, colore, consistenza dura e croccantezza alle sfoglie
di pane.
V° Dopo che il "pane Fresa" si raffredda viene pesato e
confezionato pronto per essere distribuito ai clienti.
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